L'isola che c'è .... Riserva Naturale della Foce dell'Isonzo - Isola della Cona.
A fine marzo proprio come degli uccelli migratori uno stormo di circa 25 soci ARDEA si è diretto a nord verso uno dei siti di stopover più importanti del Mediterraneo, la porta di accesso all'Esteuropeo per i migranti alati e non.
Partenza da Napoli e dopo aver attraversato l'Appennino il gruppo ha raggiunto il Friuli per immergersi nella bellezza dei prati allagati della Riserva. La presenza di una foresteria spaziosa con numerosi posti letto ed annessi servizi ha reso agevole la sistemazione dei bagagli e delle attrezzature, nonché la permanenza. Ma ciò che rende meraviglioso l'essere lì non è quello che è presente nelle strutture d'accoglienza ma ciò che è fuori dalle finestre ...
I bianchi cavalli della Camargue si muovono sul verde intenso dei prati che nel paesaggio spesso cedono il posto all'azzurro degli specchi d'acqua sui quali volano, pescano e vivono una miriade di specie di uccelli. La check list annovera ben 323 specie più o meno la metà di quelle osservabili in tutta Europa!
Le osservazioni vengono agevolate dalla presenza di numerosi capanni d'avvistamento, alcuni dei quali a più piani, con ampie vetrate e un numero ideale di sedute. Strutture ben allestite anche sotto il profilo della cartellonistica interna, pienamente rispondente al contesto esterno, cosicché riesce estremamente semplice approfondire quanto la natura propone!
Davvero eccezionale la segregazione verticale interna all'osservatorio "La Merinetta" che consente di esplorare la colonna d'acqua dove insieme ad i pesci nuotano le tartarughe palustri; una finestrella consente di affacciarsi sul pelo dell'acqua e di sfiorare le foglie galleggianti delle ninfee come fanno le libellule multicolore; varie rampe di scale consentono di salire sempre più in alto regalando di piano in piano una nuova visione di quanto visto in precedenza, sempre più ampia, con un orizzonte sempre più lontano fino ad avere l'impressione di osservare i 2.338,00 ettari di terra e i 1.154,00 di mare che compongono la riserva, fino ad avere l'impressione di essere parte integrante di quel sistema naturale, che resta meraviglioso!
L'isola della Cona di notte mostra vari aspetti invisibili alla luce, come i suoni degli insetti e degli anfibi fra i quali si facevano sentire forte le raganelle che in coro animavano il buio. Da un punto di vista ornitologico il periodo primaverile forniva infinite possibilità in quanto si è in piena migrazione, con ancora presente qualche contingente di svernati che si mescolavano ai nidificanti più precoci. Infatti è stato particolare vedere le oche selvatiche nuotare con gli anatroccoli al seguito, e numerose specie con ancora il piumaggio invernale.
L'aspetto tuttavia più eccezionale dell'Isola della Cona che rende questa Riserva un luogo d'incredibile valore è la gestione che negli anni è riuscita ad intercettare ed incrementare enormemente i flussi turistici alternativi e sostenibili che oggi rappresentano un vero e proprio valore aggiunto. Infatti l'area può essere visitata per più motivi e in vari modi. E' una sorta di mecca per gli ornitologi per cui viene resa nota la presenza di ogni specie che può indurre i birdwatchers e gli appassionati di spostarsi anche di centinaia di km. E' un sito ottimo per i fotografi naturalistici, sia per quelli amatoriali che per i viaggi fotografici organizzati. Numerosi anche gli amanti delle passeggiate visto il chilometrico reticolo di sentieri in piano e le famiglie in escursione domenicale. Non mancano tutti gli elementi che rendono il sito un luogo eccezionale per le escursioni scolastiche di ogni ordine e grado ma anche un interessante museo e supporti didattici esterni che consentono ai visitatori interessati di poter approfondire tanti argomenti. Non mancano elementi di confort che possono motivare anche i visitatori più scanzonati, come la presenza di un bar da cui bere un caffè ed osservare gli aironi pescare a pochi metri con i cavalli al galoppo sullo sfondo. Non mancano tavoli panche e la possibilità di acquistare e consumare cibo in aree della riserva dedicate a questo, in modo da non recare alcun disturbo a chi è giunto alla riserva per fotografare, studiare o meditare.
Durante il viaggio di ritorno verso Napoli è stato impossibile non pensare a come un’ area protetta d'incredibile biodiversità da tutelare misure di gestione e limiti di conservazione di specie ed habitat era stata trasformata in un polo turistico il cui indotto si riversa su una superficie ben più ampia della riserva stessa. E’ stato impossibile non pensare quante altre aree protette si potrebbero valorizzare in questo modo, è stato impossibile non pensare a tutti i paesaggi attraversati ed alle specie che li abitavano, è stato inoltre esaltante costatare quanto il mix di competenze naturalistiche presente nel gruppo di soci in viaggio che spaziava dalla botanica all'ornitologia passando per l'astronomia ed erpetologia aveva concesso a tutti di osservare con gli occhi degli altri gli infiniti microcosmi presenti che ci circondavano e comprenderne le interazioni.
Testo a cura di
Rosario Balestrieri, Presidente ARDEA
e foto a cura dei soci
Ilaria Cammarata, Valeria Balestrieri, Rosario Balestrieri
Di seguito le check list completa, a cura del socio Salvatore Ferraro
Mammal-list
Ornitho-list